Venerdì 3 marzo sono stata felice di partecipare fino in fondo al corteo dello Sciopero del Clima, organizzato da Fridays For Future Trieste. I discorsi che ho sentito fare dalle ragazze e dai ragazzi delle diverse realtà del territorio avevano dentro tanta voglia di cambiare le cose per davvero. E il coro “no ovovia” era, al solito, forte e chiaro.
Dall’altra parte, ci scontriamo invece con un’amministrazione che dimostra costantemente di non voler cambiare nulla. Mi è toccato sentire discorsi negazionisti e antiscientifici in Commissione consiliare in piena emergenza siccità, e le stesse affermazioni sono state fatte anche in Consiglio regionale, dalle quali la Giunta Fedriga non ha voluto prendere le distanze. Siamo in mano a dei pericolosi terrapiattisti, per dirla con le parole del nostro candidato Presidente Massimo Moretuzzo, che ci stanno consegnando su un piatto d’argento al cambiamento climatico, di cui tutte e tutti noi subiremo le conseguenze sulla nostra pelle.
Nel pomeriggio ho poi avuto il coraggio di andare a un evento sulla mirabolante hydrogen valley tanto annunciata mesi fa a mezzo stampa ma di cui nessuno aveva avuto la possibilità di conoscere i dettagli, evento organizzato da Confindustria al Savoia. Si, c’è voluto coraggio, perché mi aspettavo che avrebbero cercato di annegare la questione idrogeno in una buona dose di greenwashing, lo stesso greenwashing con cui hanno riempito il disegno di legge FVGreen. Invece già i primi interventi sono stati tristemente chiari nel confermare tutte le nostre preoccupazioni. Tra una sviolinata all’operato della Giunta Fedriga e un perculamento delle associazioni ambientaliste, il messaggio è stato chiaro ed esplicito: per la produzione di idrogeno il piano è quello di usare nucleare, inceneritore (chiamato in modo mistificatore termovalorizzatore) e gas.
Abbiamo dovuto ascoltare frasi come “la transizione va fatta con calma”, “il dominio dei comitatismi è quasi assoluto, dico bene assessore Scoccimarro?”, “l’ideologismo fa da padrone ma noi abbiamo la testa sopra le nuvole e i piedi per terra” (quantomeno finché non c’è l’ovovia, ndr).
E infatti l’urgenza della nostra mozione sull’emergenza climatica, ca va sans dire, è stata bocciata a maggioranza nella capigruppo di mercoledì 1 marzo.
Di verde, qui, c’è solo la bile.