Per l’8 marzo ho scioperato e ho sfilato nel colorato e affollato corteo transfemminista di Non Una Di Meno. La politica ha molti spazi di miglioramento, come abbiamo raccontato alla stampa martedì. Anche per questo le donne devono mettersi in gioco in prima linea nel campo politico, perché “non si decida di noi senza di noi“.
“L’uomo è al centro del creato” ha detto l’Assessore all’Ambiente della Regione in una recente intervista. Con 6 semplici parole, chi dovrebbe guidare la transizione ecologica giusta del nostro territorio ha rappresentato tutto ciò che c’è di sbagliato tra l’essere umano e le/i propri/e simili, l’ambiente e gli animali. Una visione antropocentrica, creazionista e patriarcale, nella quale tutto è a uso e consumo dell’UOMO.
La lotta al cambiamento climatico non può che essere una lotta femminista. La lotta femminista deve essere giusta anche da un punto di vista ambientale. Dobbiamo affrontare le sfide in un modo intersezionale guardando al problema nel suo complesso, e il problema centrale è la dipendenza capitalistica petrol-sesso-razziale.
La rivoluzione deve riguardare l’intero modello di produzione e consumo. La rivoluzione non deve lasciare indietro nessun*. La rivoluzione deve essere transfemminista, intersezionale, inclusiva.
La rivoluzione è urgente e deve partire da noi: se ci fermiamo noi, si ferma il mondo!
Dopo una legislatura che ha visto un numero davvero esiguo di consigliere donne (6 su 49), è arrivato il momento di un cambio di passo, non solo in termini di rappresentanza ma anche per quanto riguarda le politiche di genere.
Rappresentanza
La prima legge che approveremo nella nuova legislatura sarà quella per la doppia preferenza di genere in Regione.
Organi istituzionali
Commissioni e istituti di parità realmente efficienti e in grado di orientare davvero le scelte politiche.
Una Regione a misura di donna e bambina. A partire dalle scelte urbanistiche che facciano sentire tutt* a proprio agio e siano d’esempio, anche attraverso la toponomastica femminile.
Una Regione intersezionale
Spesso le forme di discriminazione si intersecano in una singola persona: le questioni vanno affrontate in ottica intersezionale e non solamente di genere, lottando contro ogni forma discriminazione, dal
razzismo all’abilismo.
Contrasto alla violenza
Portando nelle scuole l’educazione affettiva, sessuale e alle differenze.
Lavoro
Il tasso di occupazione femminile è ancora di molto inferiore a quello maschile (60% contro il 74%), le donne guadagnano in media 9.000€ in meno all’anno e spesso le figure apicali restano maschili. Servono
più servizi per far rientrare al lavoro le donne dopo la maternità.
Salute
I percorsi di cura e di assistenza sanitaria devono tenere conto delle specificità di genere, promuovendo servizi personalizzati, a partire dalla medicina del lavoro e dalle giovani generazioni. Vanno potenziati
i consultori per garantire accoglienza, ascolto, prevenzione e cura.