Gentili colleghe, gentili colleghi,
Qualche giorno fa, al convegno sul turismo sostenibile, a cui hanno partecipato anche componenti della Giunta e di questo Consiglio, Luca Mercalli ha affermato, senza mezzi termini, che la crisi ambientale è LA crisi del nostro tempo, perché da essa derivano tutte le altre. Ed è notizia di ieri che il 2024 ha segnato il superamento della soglia degli 1,5°C, un traguardo che ci auguravamo di non raggiungere. Le conseguenze sono sotto i nostri occhi: eventi climatici estremi, devastazioni e un futuro in cui questi fenomeni saranno sempre più frequenti e distruttivi.
Di fronte a tali evidenze, il negazionismo climatico si manifesta in nuove forme, meno esplicite ma altrettanto dannose. Non possiamo, invece, permetterci esitazioni: è il momento di prendere atto della realtà e assumere la responsabilità di scelte coraggiose. Le soluzioni tecniche esistono e, come dimostra la manovra odierna, i fondi non mancano. La giustizia ambientale e sociale deve guidare ogni nostra azione, politica e personale. Non è questione di essere ecoscemi – come l’Assessore all’Ambiente ama definire gli ambientalisti – ma di visione, coraggio e responsabilità verso le generazioni future. E non è neanche un tema da radical chic, perché troppo spesso vediamo come la transizione sia una questione di vita o di morte, e lo diciamo oggi, giornata in cui l’Italia piange le persone impiegate nell’industria fossile che hanno perso la vita nell’incidente in Toscana, ma lo diciamo ogni giorno per tutte le persone, 5 milioni all’anno nel mondo, a cui inquinamento e cambiamento climatico provocano una morte precoce.
La giustizia ambientale e sociale non è più rinviabile, e in questa direzione si muovono le proposte presentate con i numerosi emendamenti che abbiamo presentato, raccogliendo le istanze della cittadinanza, che andrò a illustrare in questo intervento, evitando di ripetere le analisi sulla legge in discussione, già approfondite dalle colleghe e colleghi e dal mio capogruppo, relatore del provvedimento.
Partirò dall’articolo 2, dove ci siamo focalizzati sul turismo. L’Assessore Bini ha dichiarato in Commissione che “non siamo così SFORTUNATI come le città afflitte dall’overtourism”. Non è per nulla una questione di fortuna: sono le scelte che gli amministratori fanno e peggio ancora non fanno, subendo quelle di altri, a condannare le nostre città. E per non ritrovarci in quella situazione, difficilmente risolvibile, tra pochi anni, è bene che iniziamo a prenderle ADESSO, queste scelte politiche. E allora noi proponiamo da un lato di porre dei limiti agli affitti brevi laddove il turismo sia già ampiamente sviluppato. D’altra parte andiamo a proporre delle iniziative per promuovere il turismo lento, rigenerativo, rispettoso del territorio. Quel turismo che l’Assessore Bini stesso ha appunto lodato al Convegno di Aquileia, ma le cui lodi non si sono tradotte in una seria volontà di azione nella presente legge. E infatti, cercando nel DEFR le parole “turismo lento”, quello che si trova è il finanziamento di UN PARCHEGGIO.
Passando all’articolo 3, la proposta è quella di andare a incentivare le realtà del territorio che rispettino il benessere animale, in modo da andare nella direzione di una transizione nelle modalità di allevamento. Questo è un tema su cui, lo anticipo da ora, andremo a fare una serie di proposte concrete nei primi mesi dell’anno, continuando sulla scia dell’ordine del giorno sulle politiche locali del cibo che ho presentato lo scorso assestamento, accolto dalla Giunta regionale, e per portare avanti quale auspichiamo un ampio coinvolgimento, così come l’emendamento presentato per il finanziamento dei mercati agricoli. Il tema delle filiere è fondamentale e attuale, considerando che se da un lato le e i cittadini sono afflitti da un aumento dei prezzi che riduce drasticamente il loro potere di spesa, dall’altro lato l’ultimo rapporto ISMEA ci racconta che ogni 100 euro spesi nei supermercati agli agricoltori arriva 1 euro e mezzo. Il che non fa che incentivare un’economia basata sullo sfruttamento, come purtroppo spesso la cronaca ci ricorda.
All’articolo 4, proponiamo l’aumento del finanziamento per le Comunità Energetiche Rinnovabili, considerando l’aumento del numero delle stesse, Ma anche la possibilità di pensare all’autoconsumo a distanza e alle CER anche nei finanziamenti agli impianti di produzione delle rinnovabili per gli edifici comunali: più riusciamo a riempire i tetti, andando oltre all’autoconsumo, meno dovremo ricorrere agli impianti utility scale, sacrificando campi agricoli preziosi. Sempre sull’energia abbiamo proposto l’efficientamento energetico delle stazioni forestali, al pari di quanto fatto con quelle dei Carabinieri. E per essere pronti ad applicare entro i termini obbligatori la Nature Restoration Law, grande assente nella manovra della giunta e nei discorsi della maggioranza, proponiamo di finanziare i piani strategici di rinaturalizzazione. Ritorniamo anche a presentare l’emendamento sul depaving, promuovendo la rimozione del cemento ovunque possibile, che avevo presentato la scorsa finanziaria, senza successo, ma sul quale provvedimento vi era stata poi l’apertura della Giunta all’ordine del Giorno presentato dalla collega Pellegrino. Pertanto, felice di questo cambio di intenzioni, lo ripropongo, auspicando coerentemente in un accoglimento. Infine, sempre per quanto riguarda le aree verdi, proponiamo che la Regione individui e finanzi una compensazione per l’abbattimento della Pineta di Cattinara, compensazione di cui ha parlato l’Assessore Scoccimarro stesso in un’intervista la scorsa settimana, e che ci aspettiamo quindi che concretizzi, augurandoci che questa compensazione non sia in un altro comune, come quella proposta per l’ovovia.
Sempre da una dichiarazione dell’Assessore Scoccimarro in risposta a un’interrogazione del collega Putto nasce l’emendamento per l’aumento dei punti di ricarica per le auto elettriche. L’Assessore ha infatti affermato che non ha senso incentivarne l’acquisto se poi mancano punti di ricarica, pertanto proponiamo di aggiungerne, in ottemperanza anche al piano regionale per la mobilità elettrica, e anche su questo siamo dunque fiduciosi. Ma siamo anche consapevoli che il vero obiettivo è avere molte meno auto, e per questo proponiamo la promozione della ciclabilità con contributi per il bike to work, sul modello di quanto sta facendo la Regione Emilia Romagna, citata come buona pratica nello stesso Premoci da un lato, e dall’altro ritorniamo a proporre l’integrazione tariffaria per tutti i mezzi TPL, a una cifra ridotta, utilizzando i soldi risparmiati sul contratto con RFI a causa dell’aumentata vendita dei biglietti. Sempre sulla ciclabilità, due emendamenti più puntuali: uno riguardante la Ciclovia della Cultura, proponendo di finanziarne in fretta, prima dell’avvio di GO!2025 le opere, in caso anche temporanee e da sostituire con definitive nel 2026. L’altro, un finanziamento per l’acquisto di un secondo carrello portabici per gli autobus di Trieste Trasporti, perché si possa finalmente partire con il servizio di trasporto biciclette sull’Altipiano. Annuncio anche un subemendamento all’emendamento di Treleani per l’acquisto delle biciclette, che mi fa piacere trovare nella manovra, considerando che avevo presentato la stessa proposta la scorsa finanziaria, solo con un budget decisamente più adeguato, di poco superiore a quanto era stato messo a disposizione (ed esaurito nel 2022) e cioè 950.000 euro. I 150.000 del collega ci paiono quindi pochini e con il subemendamento proponiamo di portarli a 1200000.
Abbiamo poi affrontato un tema fondamentale, nonché diritto di tutte le cittadine e i cittadini: l’abitare. Proponiamo di incentivare gli affitti a prezzi calmierati per persone con basso isee attraverso il ricorso alle seconde case sfitte, ma anche di trovare delle soluzioni abitative per le cittadine e i cittadini in uscita da percorsi di esecuzione penale, dando dei contributi ad ATER per coprire affitto e utenze per un anno. Il tema del sovraffollamento carcerario, che vede la nostra regione tristemente sul podio, seconda in italia, va affrontato svuotando le carceri, non costruendo carceri più grandi. E per evitare rivolte, come i disordini verificatisi a Trieste la scorsa estate, garantendo il carattere rieducativo e non punitivo della pena, è fondamentale garantire condizioni detentive più umane: per questo proponiamo un finanziamento per spazi verdi e uno per biblioteche all’interno delle case circondariali.
Sulla cultura, proponiamo di sostenere le numerose associazioni sul territorio partecipando al costo di bollette e oneri fissi, spesso difficili da coprire con bandi e attività, la riqualificazione del Faro della Vittoria, gioiello triestino che compare spesso nelle promozioni turistiche e nei post della regione o del presidente della regione stesso, ma che versa in uno stato a dir poco indignitoso, anche in considerazione dell’approssimarsi del suo centenario. Sul premio Grilz, evito di sbilanciarmi in giudizi di merito per non far scaldare il solitamente pacato collega Lobianco, ma chiaramente anche noi riteniamo inaccettabile un premio legato alla memoria di una persona che tutti in città ricordano di certo di più come autodichiarato fascista, più che giornalista. Proponiamo invece di dare quei soldi al premio giornalistico in memoria del fotoreporter Paolo Giovannini, morto prematuramente nel 2023 e che ha lavorato anche in quest’aula.
Per quanto riguarda il capitolo 8, abbiamo fatto delle proposte per le persone con disforia di genere per il percorso di riattribuzione di genere: ripristinare il percorso di supporto psicologico pubblico, com’era una volta presso il centro d’eccellenza internazionale di Cattinara, e percorsi di formazione alle operatrici e agli operatori sanitari per l’approccio verso le persone T, temi sui quali le associazioni del territorio hanno recentemente lamentato gravissime carenze. E ancora supporto psicologico proponiamo anche per le studentesse e gli studenti, riproponendo l’emendamento per sostegno psicologico nelle scuole e atenei, per prevenire fenomeni di bullismo, violenza e violenza di genere, autolesionismo e suicidi. Il benessere delle giovani e dei giovani, cittadine e cittadini del domani, deve un tema cruciale per il futuro della Regione, altrimenti ogni investimento per favorire la natalità non avrà alcun senso.
All’articolo 9 due proposte per le persone migranti, richiedenti asilo e in transito. Rinnoviamo la proposta di un finanziamento per una o più soluzioni a bassa soglia: la vergogna del Silos, cavalcata politicamente e sbaraccata in 4 e 4otto prima dell’arrivo del Papa, non è decisamente stata risolta. Il centro di Prosecco, non è adatto a dare umano sollievo alle persone che transitano nel nostro territorio senza volervisi fermare, nonché alle persone senza fissa dimora, che con queste temperature rischiano di morire di freddo o sotto strutture pericolanti negli angoli più reconditi della nostra città. Oggi è la giornata internazionale dei diritti umani. Siamo un paese civile: dimostriamolo. Proponiamo poi un contributo ai centri di accoglienza per lavatrici a ozono per poter disinfettare indumenti e biancheria anziché doverli sostituire, andando da un lato a garantire più igiene e dignità a chi li abita e dall’altro riducendo la produzione di rifiuti.
Chiudo con una considerazione generale sul bilancio, e la lascio per ultima non per importanza, ma perché rimanga bene nella mente di tutti noi durante i lavori di questi giorni. Il fatto che la Commissione pari opportunità, decaduta la scorsa settimana, non abbia potuto esprimere il parere obbligatorio sul bilancio ci pare una grave mancanza. Auspichiamo che la nuova commissione venga nominata al più presto e che sia messa nella condizione di lavorare al meglio, e che le questioni di parità di genere non siano relegate a fastidioso orpello, ma contribuiscano a costruire un’alleanza tra generi che possa consentirci, per davvero, di non lasciare indietro nessuna.